Carlo Calenda attacca la sanità siciliana dopo la morte della professoressa Gallo: “Persi 3.000 esami istologici”.
La denuncia arriva forte e chiara sui social, in particolare sul social X, da parte di Carlo Calenda, leader di Azione. Una vicenda drammatica accende l’attenzione sulla crisi della sanità in Sicilia: la morte della signora Gallo, insegnante, in seguito a un ritardo di otto mesi nella consegna di un esame istologico, diventa il simbolo di un sistema inefficiente e pericoloso per la salute pubblica.
In un video pubblicato sul proprio profilo, Calenda racconta con parole dure e dirette:
“Ieri è morta la signora Gallo, era una professoressa, professoressa a cui la sanità siciliana non è riuscita a consegnare, se non dopo otto mesi, un esame istologico. Era troppo tardi.”
E aggiunge un dato inquietante: “Non è sola, altri 3.000 esami istologici ci sono perduti.”

Calenda accusa: “In Sicilia ogni giorno uno scandalo”
Il politico romano punta il dito contro il comportamento della classe dirigente regionale, che, a suo dire, è più interessata alle nomine politiche che alla salute dei cittadini.
“Nel frattempo l’unica cosa che fa la Regione Sicilia è discutere, litigare, addirittura mandare sotto il governo sulla spartizione delle nomi della sanità. Non si può più andare avanti così. Ogni giorno c’è uno scandalo in Sicilia.”
Il tono si fa ancora più acceso quando Calenda denuncia l’assenza di responsabilità istituzionale:
“Ogni giorno c’è, come posso dire, proprio l’idea di feudatari arroganti che non hanno nessun senso del bene dei cittadini né del loro volo.”
L’appello a Meloni: “Commissariare subito sanità, acqua e rifiuti”
Di fronte a questo scenario, Calenda lancia un appello diretto alla Presidente del Consiglio:
“Il mio appello alla Meloni, che dice di aver iniziato a fare politica seguendo l’esempio di Paolo Borsellino e adesso ispirandosi. La Costituzione prevede la possibilità di commissariare funzioni fondamentali se i cittadini non hanno i diritti fondamentali.”
E conclude con una richiesta chiara: “Io chiedo alla Meloni di commissariare la sanità in Sicilia, la gestione dell’acqua e la gestione dei rifiuti e di farlo subito.”
La richiesta, per quanto drastica, evidenzia l’urgenza percepita da una parte della politica nazionale di fronte a una sanità regionale che, secondo l’accusa, non riesce a garantire nemmeno i diritti essenziali. Se confermate, le cifre denunciate da Calenda indicano una crisi sistemica che non può essere ignorata.
Una storia che ti fa vergognare di essere italiano.
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) October 10, 2025
Nella #Sicilia di Schifani dove di #sanità si discute solo per spartirsi le nomine, muore una signora che ha ricevuto l’istologico otto mesi dopo averlo fatto.
Non è un caso isolato. Più di 3000 referti sono “spariti”.… pic.twitter.com/fkzWWjBpcH